Gesù bambino,
poverino/non aveva la legna per il camino/ aveva solo il bue e l’asinello…ma un
amore così grande e profondo/da scaldare il Vero Mondo!
No, non è
un rap religioso, una evoluzione della famigerata “Dove
troveremo tutto il pane/ per sfamare taaanta gente” che coglie il marito
ingegnere catto-comunista ogni tanto.
E’ Diegoarmando, 4 anni e ½, in pieno trip canterino, in ogni situazione della
sua giornata: mentre fa colazione, costruisce improbabili manufatti col Lego, perfino
mentre è in bagno.
Sullo
sfondo, Giggirriva è un po’ pensieroso. Il testo non gli torna, ma solo perché
lui è più appassionato di “Mack 5 Go Go Go”, un cartone degli anni Settanta che
il padre gli canticchia continuamente (in questa casa niente roba moderna,
siamo tradizionalisti, noi).
E’ reduce da una
settimana di clausura (ehm) in casa per una brutta tosse e sembra un po’
dentro un film muto, insegue chiunque, dal fratello alla nonna, per baciarlo e
farsi baciare. Mi dice, con un sorrisetto meditabondo: “i tuoi baci fanno ridere molto!”.
Intanto,
il piccolo iconoclasta canterino si muove a tempo, canticchiando la canzoncina
della maestra Elisabetta, e suscitando le mie solite domande “banali”.
Ha senso
l’insegnamento di una religione alla scuola materna? I bimbi di 3, 4, 5 anni
cosa capiscono della storia e degli insegnamenti del cattolicesimo (o di
qualsiasi altra religione)? E’ davvero necessario?
Ovviamente
non lo è, e infatti ricordo con un certo disagio che all’atto dell’iscrizione, ebbi
un sobbalzo sulla sedia della segreteria. “Mah,
signora, veda lei…è più che altro per le canzoncine, la recita”, e poi la
stilettata: “…certo, poi è brutto se
tutti gli altri bambini fanno la recita a fine anno e loro no…”.
Lo
scenario era quello apocalittico di una esclusione sociale precoce, come se
avere due gemelli – per di più maschi- ed essere poco propensa alle discussioni
infinite con le altre mamme sul menu della settimana non fosse sufficiente a farci guardare con timore dal consesso della scuola materna!
Seguì
telefonata con il marito catto-comunista non praticante (di entrambe le
dottrine). Seguì, ovviamente, assenso all’ora di religione. Alla materna.
E ora mi
ritrovo in casa due nani che, piuttosto comicamente, storpiano la canzoncina in
senso messianico- scientologyco: “il Vero Mondo” è in realtà “l’intero mondo”,
povera maestra Elisabetta.
Sto già sottoponendo Diegoarmando a un
indottrinamento tutto mio, personale, perché il bambino non sfiguri alla
prossima occasione: “Allora, amore, chiedi alla maestra se puoi cantare tu una
canzoncina e poi attacca ‘Stasera che sera’ a shcoppio!”
Lui mi
guarda felice. Per una volta, credo che obbedirà.
Buona
domenica a tutt*
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