Ma queste primarie del
Popolo della Libertà si fanno o no? No, perché leggo le ultime news e pare che se poi Silvio decide diversamente allora non se ne farebbe nulla. Da una parte
mi dispiacerebbe per quelli che ci credono, rigorosamente tutti a partire da
Angelino in persona e giù giù fino ai più piccoli rappresentanti e
coordinatori del PdL che stasera hanno rivolto appassionati ringraziamenti ad
Alfano in visita pastorale a Cagliari. Dall’altra la verità è che tutti, me
compresa, su quel palco vorrebbero vedere Silvio: e anche se alla convention lo
stile era un po’ quello dell’orazione funebre, ricordiamoci sempre che Silvio è
vivo e lotta insieme a noi! E che “la rivoluzione di Alfano è stata pensata da
Berlusconi” (cit.)
Quella di stasera è stata
una specie di convention all’americana, come ricordavo vagamente dalla campagnadi Ugo Cappellacci. I tempi sono diversi, però: troppi scandali e il vento
dell’”antipolitica” rendono necessario un cambiamento, che poi sia di facciata
(come sembrerebbe dimostrare il possibile dietrofront di Berlusconi) o reale
poco importa. Importa, invece, rassicurare e promettere un “avvenire di
democrazia e di benessere”.
Il futuro comincia con una
copia della fanzine del gruppo PDL in Consiglio regionale “Sardegna Azzurra”,
una spillina e un cartello con una parola stampata sopra: a me è toccata
“famiglia”, ad un amico “lavoro”, ad un’altra amica “agricoltura”. Non ho visto
sventolii, però: le bandiere di un tempo sono solo un bel ricordo.
Diversamente dagli altri
candidati del centrosinistra visti finora, in questo caso Alfano è stato
preceduto da una lunga serie di varie cariche del partito: dai deputati
Salvatore Cicu e Piero Testoni ai rappresentanti dei diversi territori: Nuoro,
Medio Campidano, dell’Ogliastra, de La Maddalena ecc. I numerosi giovani, meno
giovani e diversamente giovani hanno tutti lodato il coraggio di Angelino nel
battersi per fare le primarie, la necessità di un rinnovamento, ammettendo come
fosse una rivelazione epocale che il partito, beh, sì, ha avuto dei problemi.
Il richiamo all’unità però
è stato fermo, perché “abbiamo i nemici molto vicini a casa”.
Due annotazioni: il
rivolgersi, da parte di tutti, all’ “uomo della Provvidenza” profondendosi in
ringraziamenti per la straordinaria opportunità rappresentata dall’essere lì
(di “privilegio” hanno parlato due ragazze sul palco), e il continuo
riferimento ai valori cristiani e cattolici nei discorsi di quasi tutti i
relatori e di Alfano stesso. Il candidato principale e ovvio vincitore di
queste forse-primarie ci è infatti
andato giù duro: da “nel cuore di ognuno alberga il desiderio di fare del bene”
agli anziani “che non vogliamo mandare all’ospizio”, fino alla centralità della
famiglia, quella composta da “un uomo e una donna che ambiscono a procreare”.
Insomma, manca il creazionismo e
siamo al completo.
Il tutto, in una sala
piena con un’età media abbastanza altina, noiosi video spot e un documentario d’antan dell’Istituto Luce
che ci spiegavano quanto è bella la Sardegna e cosa dobbiamo fare per
valorizzarla (soprattutto, mi pare di capire, i coltivatori o gli artigiani), luci
stroboscopiche e speaker professionale che annunciava i partecipanti alla
serata. Tra questi, l’assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci, ex
giornalista passata alla politica che sta studiando per la prossima campagna
elettorale e che opportunamente fa riferimento alle donne (ma senza quote rosa
per carità!) e la difesa dei principi “non negoziabili”: la famiglia, la vita e
l’educazione.
I cavalli di battaglia,
però, per un partito che ambisce al rinnovamento, sono sempre gli stessi:
ridurre le tasse, limitare i poteri di Equitalia, difendere il ceto medio ed
evitare ad ogni costo di consegnare il Paese alla sinistra, che attacca la
ricchezza privata, mette le tasse, si fa comandare dalla Cgil. La sinistra, ovviamente, è odentificata nel duo Bersani-Vendola, poichè Renzi, curiosamente (o no?), non viene praticamente mai nominato. D'altro canto, si sottolinea che anche i settantenni hanno molto da dare, con buona pace dei diversamente giovani che poco prima inneggiavano al coraggio del rinnovamento.
I diritti civili sono
completamente non pervenuti (vedi sopra alla voce “principi non negoziabili”) e
soprattutto, nella regione della terza media, neanche un cenno a scuola,
università e ricerca.
Me ne sono andata, resa
mezza sorda dalla musica epico-sentimentale a volume assurdo, con un sentimento
altrettanto assurdo: speriamo che torni Silvio, almeno lo spettacolo si farebbe divertente.
(nella foto di Fiorella Sanna, due momenti della stessa serata: gli operai Alcoa fuori e Angelio Alfano dentro).
Etichette: alfano a cagliari, angelino alfano, convention Pdl, francesca madrigali, popolo delle libertà, primarie del Pdl, silvio berlusconi, simona de francisci