All'inizio è stata soltanto una sensazione indefinita, con un pò di
disagio sentivo che non riuscivo a viverla bene. Avevo anche paura di
non essere come gli altri, di non poter vivere come loro. Addirittura
dubitavo della comprensione degli amici e non sapevo come confessarlo a
mio marito, che sembrava non accorgersi di nulla, ma solo perchè se
voglio io le so nascondere molto bene, certe cose!. Nei momenti
peggiori, alla fine di una lunga giornata, mi chiedevo che esempio darò
ai miei figli. Eppure il corpo non mente: gli occhi mi si chiudevano, lo
stomaco bruciava, sembrava quasi un attacco di narcolessia o al
contrario di iper attivismo per cui mi mettevo a pulire la cucina alle
undici di notte, piuttosto che.
Piuttosto che guardare la televisione,
anzi un certo tipo di televisione!
Eppure devo dirlo a qualcuno: come posso sostenere una conversazione con
gli amici, i colleghi, le persone che conosco, se non vedo mai le
conversazioni spuntate di Ballarò, il filosofeggiare triste de
"L'Infedele", la lotta all'ultima battuta di Santoro e il furore mistico
di Travaglio? e come fare senza la chitarra del giornalista de
"L'ultima parola", o le ricostruzioni tipo casa della bambole del
mitologico Brunetto Vespa? e il botulino della Guzzanti e della Gruber? e
quelle domande ineffabili della Dandini, l'agonico qualunquismo di
Fabio Fazio (meno male che c'è la Littizzetto, ovviamente un accessorio,
ma tant'è). insomma "per fortuna il
mio razzismo non mi fa guardare quei programmi demenziali con tribune
elettorali" e simili.
"hai visto ieri questo? hai sentito quell'altro? e poi Coso ha detto, e
Cos'altro gli ha risposto che...". la mia imbarazzata risposta, di
solito, è un piccolo "ehm, no".
Certo posso sempre appellarmi alla
leggenda metropolitana della mamma che non ha mai tempo, non fa nemmeno
pipì nè pupù, figurarsi vedere la televisione. E invece no, voglio fare
outing e pazienza se le frange più radical chic delle mie amicizie si
scandalizzeranno, o più probabilmente non gliene potrà fregare di meno:
io non guardo (più) nulla di tutto ciò, lo considero più dannoso per la
salute dell'ennesimo film con Bud Spencer e Terence Hill in prima
serata, più palloso dei film cinesi, più inutile delle rubriche di
cucina con fantascientifiche ricette che non avrai mai il tempo e la
voglia di fare.
Non ci riesco proprio, mi peggiora l'orticaria, l'unico
pasto tranquillo della giornata mi va per traverso, pensavo fosse un
problema nervoso e invece...è solo inutilità. In senso stretto: non
risvegliano le coscienze, che sveglie già lo sono ma sono impegnate a
sopravvivere altrimenti, innervosiscono e potenziano la rabbia, che però
poi si incalana nell'astensionismo o peggio negli ex-comici riciclatesi
tribuni delle plebe. Quindi, grazie ma "I would prefer not to".
e per la mia
crescita personale, sviluppo della mia consapevolezza, attualità delle
cose del mondo ci sono sempre Bob
Aggiustatutto, Bananas in Pijyamas e il Trenino Thomas, ovviamente!
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